sabato 29 novembre 2008

scusate la pancia, si scusate se non sono alta, magra e con un fisico da modella. Sempre mi hanno fatto credere che essere grassi =a non valere niente, non riuscire ad ottenere nessun risultato. Ora sono stanca di tutto questo e voglio dimostrare che nonostante il grasso posso essere intelligente .E' vero il grasso fa male, un corretto regime alimentare e attività fisica va bene, ma lasciatemi vivere, voglio essere lasciata in pace e non voglio più farmi un sacco di complessi. Da oggi si cambia! Ma per farlo ho bisogno di sostegno morale, vorrei che qualcuno che la pensa come me, mi scrivesse Vi aspetto! a presto biba

16 commenti:

alessia85 ha detto...

Concordo con te, l'obiettivo più importante per la vita di ciascuno è raggiungere il proprio equilibrio che viene con il sentirsi soddisfatti, sereni e amati. Alla base di questo però deve esserci un amore e un rispetto per se stessi, conoscere i propri limiti, i propri difetti, sapere le nostre qualità e accettarci così come siamo mirando a migliorarci ma per star meglio noi stessi, non per compiacere gli altri...

Paola ha detto...

cara Silvia vengo a darti sostegno. anche io non faccio parte della categoria "modelle" . prima mi facevo influenzare dai commenti delle mie compagne sul mio aspetto e stavo male e mi facevo una marea di complessi.purtroppo questo è il mito della nostra sociaetà: magro=bello. questo sta rovinando milioni di ragazze che fanno diete "fai da te", o magari arrivino fino all'anoressia per poter indossare quello che ci piace o per apparire più belle agli occhi degli altri....
il mio consiglio è di fregarsene delle critiche negative (anche se è difficile)...e pensare con la nostra testa cosa è meglio per noi, imparare a rispettarci, ad accettare pregi e difetti e soprattutto a volerci bene(e se in quel momento significa mangiare una fetta di torta,fatelo...). se impariamo queste cose magari anche gli altri impareranno ad apprezzarci....

se ti va di venirmi a trovare..il mio blog è paolafioreblog.blogspot.com

biba ha detto...

ciao ragazze e..grazie per avermi postato, volevo oggi parlarVi dell'autostima, perchè spesso noi "falsi magri" e non solo noi spesso soffriamo di questa mancanza: Dice Willi Pasini :"l'autostima è un fiore che va annaffiato tutti i giorni" l'autostima la devi trovare dentro di te, ogni giorno fai qualcosa che ti permette di dire "oggi ho fatto questo, bravo, un passo in più, certo posso fare di più e lo farò perchè IO posso!! Ma per oggi bravo, leggete se avete un pò di tempo www.nienteansia.it, c'è anche un test carino da fare
ciao vi aspetto
biba

MadameDenise ha detto...

Anch'io la penso come te!
Anche se non capisco davvero come sia possibile fare un collegamento logico tra ciccia e intelligenza!

irene ha detto...

cara Bipa, qui è l'insicurezza che parla e il non sentirsi adeguata deriva proprio dalla macanza di autostima.
quante volte vediamo "belle" (tra virgolette perchè alla tv la bellezza sta solo nel lato anteriore e posteriore, se così lo vogliamo chiamare) che sembrano dislessiche quando parlano...ma loro non sono insicure, perchè sono sicure che a prescindere da come parleranno...o meno i ragazzetti...e non solo, punteranno su "l'occhio vuole la sua parte!"ma non so se vi siete accorti...manca un "anche"nella frase. questo significa che l'occhio da solo non basta!!la bellezza è una cosa effimera ed essere ricordati per quello che si è fisicamente penso sia una cosa superficiale...piuttosto le persone si ricordano per il carattere !!!!
un bacione!!!

biba ha detto...

Bisogna imparare a crescere dentro per crescere fuori, se sei uno studente, un laureato che deve entrare nel mondo del lavoro, un imprenditore che deve affermarsi, un genitore, devi stimarti. Soltanto facendo emergere quelle dimensioni personali e professionali che ci sono in te puoi ottenere maggiori risultati da te stesso, dai tuoi collaboratori, dai tuoi familiari.Tutto deve partire da noi stessi, dalla percezione che abbiamo di noi, dalla ns. storia personale. Perchè posso dirmi formatore? Perchè ho in mente una mia identità di persona prima che di formatore.L'autostima ci permettere di avere "qualcosa" da trasmettere,ai ns. futuri clienti/utenti.Il formatore per fare il suo lavoro bene deve continuamente mettersi in gioco, per poter mettere in gioco l'altro.Tutto questo non si fa se non si è coltivata la propria autostima.
biba

Paola ha detto...

cara Biba sono d'accordo con te ! il formatore prima di poter pretendere di trasmettere qualcosa ad altre persone deve avere estrema consapevolezza di sè stesso , dei suoi punti deboli e quelli di forza, deve saper comunicare, mettersi in gioco e rischiare.non deve mai ritenersi superiore ad altri, sarebbe il più grande errore che un formatore potrebbe fare.bisogna avere un pò d'umiltà e molta autostima e poi c' è sempre qualcosa da imparare..

Veggie ha detto...

Non devi chiedere scusa a nessuno... sei te stessa, con i tuoi difetti che nascondono altrettanti pregi... Devi solo cercare di stare bene con te stessa...
"Be yourself, no matter what they say"
E, per esperienza personale, posso assicurarti che anche dimagrire fino al massimo non risolve, se prima non abbiamo risolto dentro di noi...

mati.brama ha detto...

Ragazze/i! il tema è tosto!
Parliamo di autostima e di modelli: io non credo che i due termini siano antitetici (cioè chi ha tanta autostima non ha bisogno di modelli /vs/ chi ha bisogno di modelli non ha autostima).
Credo invece che le due cose possano andare insieme: conosco me stesso, accetto i miei difetti ma non sono autoindulgente e cerco di migliorarmi, conosco anche i miei limiti e non mi pongo obiettivi irraggiungibili che aprirebbero la strada alla nevrosi, mettendo insieme le tre cose posso guardare con ammirazione a chi incarna i miei ideali, a chi considero migliore della media, perchè mi sia d'esempio.
Se amo scrivere, cerco di leggere autori che considero i migliori, per imparare da loro; se voglio diventare un bravo formatore guarderò con ammirazione i miei docenti migliori.
Insomma, chi l'ha detto che i modelli sono qualcosa che riguarda solo l'estetica?
Chi l'ha detto che i miti della società dobbiamo solo subirli e non crearli noi?
Perchè non cominciamo a pensare che certi modelli sono solo scimmiotti su troni di cartapesta?

Simonetta ha detto...

Ciao Silvia,
vedo che il tuo blog ha avuto un successone!!!!!
Appena si è aperta la pagina ho fatto una bella risata......! Un'immagine simile (quella della ballerina "in carne" ce l'ha mia mamma da tanti anni nell'armadio. Del tipo "ogni mattina quando la vedo penso di mangiare di meno per non diventare così!"
Purtroppo di diete ne ho sentito parlare fin da piccola.
Una mia sorella è arrivata a pesare 40 Kg mentre l'altra sfiorava i 90. Mia mamma è arrivata a spendere al tempo 5 milioni di lire per una dieta che consisteva in bustine liofilizzate. Io nel giro di un mese ho messo su circa 7 kg (è vero!) per via di disfunzioni alla tiroide.
Ragazze è un incubo. E' solamente la società di adesso che ha fatto l'equazione magro=bello, fino a 50 anni magro voleva dire = povero o malato.
Certo, noi stiamo parlando di kiletti in più, se parlassimo di obesità quella è una malattia.
Forse a volte ci rifugiamo nel cibo per sfogare i nostri stati d'animo? le nostre insicurezze???

elena grespan ha detto...

Ciao a tutte,
complimenti per l'argomento... io credo che non sia facile trovare la forza per accettarsi come si è, soprattutto in considerazione del fatto che la realtà in cui viviamo è sempre pronta a giudicare senza conoscere nel profondo chi in verità siamo..conta di più il primo impatto che il numero di neuroni che abbiamo in testa!Per quanto una persona possa essere intelligente, affermata,capace.. la "bella" di turno arriva sempre prima di te!

biba ha detto...

ciao a tutti
Innanzitutto grazie a tutti quelli che mi hanno lasciato un post, mi ha fatto piacere.
Oggi Vi voglio parlare dei Pregiudizi.
Come ben saprete la parola pregiudizio indica un "giudizio fatto prima" prima di aver formulato attentamente una opinione, oppure, senza conoscere veramente la situazione. Ma chi di noi non ha pregiudizi???
Tutti già da piccoli abbiamo dei pregiudizi, ci insegnano da piccoli ad averli. Ma per poter vivere in una società il pregiudizio serve, L'uomo non può immagazinare una quantità eccessiva di informazioni sugli individui sarebbe impossibile saper esattamente come comportarci in ogni occasione. I pregiudi ci aiutano a difenderci: faccio un esempio: immaginate di camminare da soli in una strada poco illuminata e di incontrare un individuo Provate ansia? Siete tranquilli? Come vi comportate? Non possediamo tutte queste informazioni.Ed è proprio qui che entrani in gioco i ns. pregiudizi che ci aiutano in qualche modo a "prendere una decisione".Noi siamo costretti ad avere delle "opinioni" che ci aiutano a decidere sulle cose di tutti i giorni. Fin qui tutto bene. Ma quando i pregiudizi cominciano a condizionare la ns. vita tanto da impedirci di essere comunicativi, altruisti,"chiusi" verso gli altri,aggressivi ecc...questo non va bene.
Spesso incontriamo persone di religione diversa, se subito ci viene in mente " a questo è un mussulmano perciò integralista, perciò pericoloso, ciò ci impedisce di trovare il modo di comunicare con l'altro. Potrebbe essere interessante conoscere la sua cultura,la sua storia ecc...
Io sò cosa sono i pregiudizi come vi ho già detto sono stata una persona con grosse problematiche legate all'obesità è ciò mi ha creato un sacco di problemi : una persona con problemi di obesità non deve preoccuparsi solo dei suoi problemi di salute ma anche come affrontare una montagna di pregiudizi legati alla sua situazione.Il pregiudizio nei confronti dell'obeso è una sorta di razzismo culturale molto diffuso ed è basato sull'idea che l'obeso è meno efficiente, non ha volontà, sono golosi, non hanno autostima ecc.. ( ma sono accertate queste ns.non qualità?)
Ma lo sapete che le persone obese hanno grosse difficoltà nei colloqui di lavoro? Nelle relazioni? ecc..
Avete mai pensato che forse quella persona un pò sovrappeso forse potrebbe darmi tanto ? Che sa lavorare bene? Che potrebbe capirmi? Potrebbe lavorare bene, magari è molto intelligente e creativa??.
Purtroppo il pregiudizio colpisce non solo gli obesi.
Leggete se avete tempo :
http://bioeticapsicologia.forumcommunity.net

Erica Bettin ha detto...

Sentendoti parlare di pregiudizi,mi è tornata alla mente una vecchia canzone di Giorgio Gaber, La paura tratto dall'album "Polli d'allevamento" 1978. Gaber parlava di pregiudizi trent'anni fa, se ne parla adesso e se ne parlerà ancora a lungo. La canzone voleva solo essere una risposta positiva all'immagine che hai dato tu dello "sconosciuto".

La paura
di Gaber - Luporini
1991 © P. A.
MONOLOGO Versione 2

E camminando di notte nel centro di Milano semi deserto e buio e vedendomi venire incontro l'incauto avventore, ebbi un piccolo sobbalzo nella regione epigastrico-duodenale che a buon diritto chiamai… paura, o vigliaccheria emotiva.
Sono i momenti in cui amo la polizia. E lei lo sa, e si fa desiderare.
Si sente solo il rumore dei miei passi. Avrei dovuto mettere le Clark.
La luna immobile e bianca disegna ombre allungate e drittissime.
Non importa, non siamo mica qui per fare delle fotografie, dài!
Cappello in testa e impermeabile chiaro che copre l'abito scurissimo, l'uomo che mi viene incontro ha pochissime probabilità di essere Humprey Bogart. Le mani stringono al petto qualcosa di poco chiaro. Non posso deviare. Mi seguirebbe. Il caso cane-gatto è un esempio tipico: finché nessuno scappa non succede niente. Appena uno scappa, quell'altro... sguishhh. Ed è giusto, perché se uno scappa deve avere una buona ragione per essere seguito. Altrimenti che scappa a fare? Da solo? In quel caso si direbbe semplicemente 'corre'... E se poi lui non mi seguisse non ho voglia di correre come un cretino alle due di notte per Milano... senza le Clark.
La luna è sempre immobile e bianca, come ai tempi in cuio c'erano ancora le notti d'amore.
Non importa, proseguo per la mia strada. Non devo avere paura. La paura è un odore e i viandanti lo sentono. Sono peggio delle bestie questi viandanti... è chiaro che lo sentono.
Ma perché sono uscito? Avrei dovuto chiudermi in casa e scrivere sulla porta: "Non ho denaro" a titolo di precauzione, per scoraggiare ladri e assassini. E lo strangolatore solitario? Quello se ne frega dei soldi. Dovrei andare a vivere in Svizzera. Non si è mai abbastanza coraggiosi da diventare vigliacchi definitivamente.
Ma l'importante ora è andare avanti, deciso. Qualsiasi flessione potrebbe essere di grande utilità al nemico. La prossima traversa è vicina e forma un angolo acuto. Acuto o ottuso? Non importa Però sento che lo potrei raggiungere, l'angolo. Ma il nemico avanza, allunga il passo... o è una mia impressione?
Ricordati del cane e del gatto. Anche lui ha paura di me. Devo puntargli addosso come un incrociatore, avere l'aria di speronarlo... ecco, così. È lui che si scosta... disegna una curva. No, mi punta.
Siamo a dieci metri: le mani al petto stringono un grosso mazzo di fiori. Un mazzo di fiori?... Chi crede di fregare! Una pistola, un coltello, nascosto in mezzo ai tulipani. Come son furbe le forze del male! Eccolo, è a cinque metri, è finita, quattro, tre, due, uno… [segue con lo sguardo una persona che gli passa accanto].
[sospiro di sollievo] Niente, era soltanto un uomo. Un uomo che senza il minimo sospetto mi ha sorriso, come fossimo due persone. Che strano, ho avuto paura di un ombra nella notte. Ho pensato di tutto.

L'unica cosa che non ho pensato è che poteva essere semplicemente… una persona.

La luna continua a essere immobile e bianca, come ai tempi in cui c'era ancora l'uomo.

aida ha detto...

Ciao sono Aida
Mi piace molto il tuo blog, Io fortunatamente dopo lunghi anni di "lavoro" ho raggiunto una buona autostima di me. Ma nonostante tutto ancora ora mi chiedo " ma faccio bene questo?" " ma ho sbagliato quello?" ma poi penso che devo accettarmi per quello che sono con tutti i miei difetti e anche pregi ( perchè sono sicura di averne) Baci Aida

biba ha detto...

ciao a tutte, grazie ancora dei post, ho visto che si sono aggiunte altre persone, bene.
Oggi vi voglio parlare dell'intolleranza.
Direi che l'intolleranza è quella reazione che si scatena nell'individuo ( o gruppo) nell'incapacità di accettare gli altri con inevitabili interferenze, offese, pretese, ecc...
La Storia ci racconta che ci sono sempre state forme di intolleranza nei confronti degli altri: nel periodo dell'inquisizione contro gli Eretici, Galileo Galilei solo perchè sosteneva una scoperta difficile da accettare, dalla Rivoluzione Francese, ai campi di sterminio nazisti, ai gulag sovietici ecc...la storia ha una strada lastricata di episodi di intolleranza.
Nella ns. società l'intolleranza è in aumento? Direi di si, con la globalizzazione, molte persone di cultura diversa si sono mescolate e inevitabilmente hanno creato episodi di intolleranza. L'uomo ha sempre avuto bisogno di identificarsi nei suoi simili, stessa religione, stessa politica, stessa cultura ecc...Questo per dare un senso di "sicurezza" alla sua vita. Ma quanto è importante per l'uomo sentirsi attorniato da gente come lui? Ha senso, non è una forma di appiattimento che fa solo comodo?
Perchè non imparare a convivere con gente "diversa" da noi? Perchè non trovare il "diverso" una risorsa in più? Una ricchezza in più? Un qualcosa che " allarga" le ns. menti, che ci arricchisce?.Tutto questo va insegnato ai ns. figli fin da piccoli, far capire ai ns. figli che non bisogna aver paura di ciò che è diverso, ma cercare di capire che ciò può solo migliorare la ns. vita, arricchirla.
Ci sono vari tipi di intolleranza, come ho detto, ma non solo qualla raziale, ma di pensiero, di immagine. Oggi il fatto di essere "uguali" magari facendo riferimento au uno stereotipo tipo" intelligente, scaltro, ricco, fisicamente perfetto". E da qui la corsa per diventarlo con tutte le conseguenze che ne conseguono. Anche l'obeso è considerato un" diverso" non rientra nello stereotipo che ci propinano. E da qui l'intolleranza.
Anche il formatore ( ciò che un giorno diventeremo) si potrà ritrovare a dover lavorare in un contesto ( es. aziendale) dove la mancanza di tolleranza porta a non lavorare con efficienza e a doverla risolvere.Ma, già lui deve imparare a non essere intollerante per insegnarlo agli altri. NOI CI RIUSCIREMO?

biba ha detto...

ciao volevo lasciarvi alcuni Link su delle ricerche che ho fatto in internet sui vari argomenti che ho trattato , leggete sull'intolleranza:http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/08_Agosto/19/intolleranza_crimini_human_rights.shtml
oppure sull'autostima:http://www.nienteansia.it/approfondimenti-su-ansia-e-stress/bassa-autostima-e-ansia.html

ciao Biba